Il Liquin: uso e caratteristiche [articolo di Mimmo Ceccarelli]

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Il Liquin Winsor&Newton

Nei primi anni 60, Winsor&Newton introdusse sul mercato tre prodotti destinati a diventare autentiche star nel mondo della pittura ad olio per scopi artistici: Liquin, Wingel e Oleopasto.
Il Liquin era una resina alchidica pura, i restanti due erano invece resine alchidiche modificate per utilizzi più specifici. Tali resine, inventate negli anni 20, fino a quel momento erano state utilizzate esclusivamente per scopi diversi dalle belle arti, come per la pittura delle insegne e, dagli anni 50, per uso hobbystico. 
Oggi il Liquin non è sostanzialmente cambiato molto, a riprova della bontà della sua formulazione iniziale; tuttavia si è dilatata di molto la gamma, e possiamo parlare di “famiglia di Liquin”. Di seguito, i prodotti disponibili oggi (tra parentesi l’eventuale prodotto sostituito):

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– Liquin Original;
– Liquin Light gel (sostituisce e migliora il classico Wingel);
– Liquin fine detail;
– Liquin Impasto (sostituisce e migliora il classico Oleopasto).

Tutti hanno la caratteristica comune di essere formati da resine alchidiche con proprietà tixotropiche, ovvero fluidificano pennellandoli o agitandoli e rassodano a riposo; presentano comunque delle differenze tra loro.
Analizziamoli singolarmente, entrando nello specifico dell’utilizzo di ognuno di essi.

LIQUIN ORIGINAL liquin_winsor_uso_e-caratteristiche_alfio_raciti_mimmo_ceccarelli
E’ la madre di tutte le resine alchidiche, star indiscussa di tutta la famiglia. Si tratta di un prodotto che, una volta cominciato ad usare e conosciuto a fondo, crea dipendenza; al punto che diventa impossibile farne a meno. Una volta mi sono trovato nella situazione di non averne più in studio, ed ho sperimentato la tipica “crisi di astinenza” da Liquin Original, seguita da forsennata ricerca in svariati negozi della zona.
Tornando seri (ma prima non esageravo) il Liquin Original può essere utilizzato puro come medium ad essiccazione rapida per diluire ed impastare i colori, e questo è l’utilizzo più comune ed istintivo. Però, istinto a parte, si presta alle più svariate applicazioni. Vediamone qualcuna.

Composizione di medium per la pittura
Sostituendo il Liquin Original alle resine naturali normalmente utilizzate, più o meno nella stessa percentuale, si può ottenere un eccellente medium per dipingere (olietto).
Ad esempio, una formulazione tradizionale ed abbastanza comune così composta:
– 1/3 olio di lino + 1/3 essenza di trementina + 1/3 vernice dammar
diventa
– 1/3 olio di lino + 1/3 essenza di trementina + 1/3 Liquin Original.
Semplice ed efficace. Inoltre il Liquin non presenta il problema dell’appiccicosità residua, tipico di alcune resine naturali.

Composizione di vernici da ritocco
Se diluito con 2 o 3 parti di essenza di petrolio od altra essenza volatile, il Liquin Original diventa un’eccellente vernice da ritocco. Le percentuali sono indicative, ed ognuno potrà sperimentare le percentuali più adeguate al proprio modo di dipingere ed al proprio gusto.

Composizione di una vernice finale
Se diluito indicativamente al 50% con un’essenza volatile, il Liquin Original diventa una vernice finale. Se usato puro funziona ugualmente come vernice finale, ed ha la notevole caratteristica di eliminare totalmente le eventuali zone resinificate in modo difettoso, che in alcune zone del dipinto si possono manifestare sotto forma di appiccicosità molto fastidiose e difficili (in alcuni casi impossibili) da eliminare senza rovinare il film pittorico.



Composizione di medium per velature
Il Liquin Original è dichiaratamente una resina alchidica specifica per le velature. La formula 50% Liquin Original + 50% olio di papavero darà un medium per velature di efficacia sbalorditiva, di consistenza ideale, per niente ingiallente, di essiccazione abbastanza veloce e progressiva.

Va da sé che un prodotto di questo genere è particolarmente prezioso, permette di sostituire parecchie sostanze e di semplificare l’operatività pittorica e, in definitiva, tutto ad un prezzo davvero interessante.

LIQUIN LIGHT GEL liquin_winsor_uso_e-caratteristiche_alfio_raciti_mimmo_ceccarelli
Ha sostituito il famosissimo WINGEL. Quest’ultimo presentava una seccatività ed una presa talmente marcate da non poter essere normalmente utilizzato. Basti pensare che formava un film non più agevolmente lavorabile nel giro di 30/60 secondi. Giustamente alla W&N hanno pensato bene di sostituirlo, adeguandolo alle reali esigenze pittoriche: nasce così il Liquin Light Gel.
Si tratta di un medium specifico per velature, di aspetto gelatinoso e limpido (a differenza del tipico aspetto “torbido” del Liquin Original), di colore abbastanza chiaro se paragonato agli altri Liquin, di essiccazione più lenta rispetto al Liquin Original.
Permette di dosare alla perfezione la potenza cromatica delle velature, anche se si utilizzano colori ad olio di primissima qualità (come Old Holland, Michael Harding ed altri), fabbricati con cariche di pigmento eccezionalmente alte. Il L.L.G. permette, inoltre, grazie alla sua particolare consistenza, di sfruttare qualsiasi colore, anche il più opaco, per stendere strati trasparenti, senza avere l’effetto di “colatura” mentre si stende la velatura. Sostanzialmente può essere considerato come un Megilp moderno, di cui ricalca le caratteristiche ma elimina le problematiche, come ad esempio l’ingiallimento nel tempo. Infatti, come tutti gli altri Liquin, il L.L.G. non è soggetto ad ingiallimento.

LIQUIN FINE DETAILliquin_winsor_uso_e-caratteristiche_alfio_raciti_mimmo_ceccarelli
Si presenta come un liquido di colore piuttosto scuro, anche se non ingiallente. È un prodotto particolarissimo, che si comporta sotto al pennello come i tradizionali medium fiamminghi e veneziani a base di resine ambra e copale. L’essiccazione è velocissima, ma calibrata alla perfezione: permette di lavorare con calma e dopo sole 24/48 ore si ha la certezza di poter intervenire nuovamente sullo strato precedentemente dipinto, senza aver problemi di nessun genere. I pittori che utilizzano ancora mediums di tipo fiammingo o veneziano, avranno la bellissima sorpresa di non notare differenze sostanziali nell’utilizzo del L.F.D. rispetto al medium usato solitamente.
È un medium da usare così com’é, puro, ma ho sperimentato personalmente la sua efficacia come agente essiccante in sostituzione dei comuni essiccanti al cobalto calcio litio e zirconio. A parte l’evidente vantaggio di poter dosare più facilmente il prodotto (gli essiccativi tradizionali sono molto attivi, e spesso capita di eccedere nel dosaggio), il risultato è stato molto positivo: a differenza degli essiccanti tradizionali, lo strato pittorico, anche se di impasto spesso, essicca bene senza formazione della benché minima pelle. Spettacolare.

LIQUIN IMPASTO liquin_winsor_uso_e-caratteristiche_alfio_raciti_mimmo_ceccarelli
Dopo più di 40 anni onorato servizio, il buonissimo Oleopasto è stato sostituito dal Liquin Impasto.
I due prodotti sono analoghi, ma sono state migliorate la consistenza (ora più corta e gradevole, più simile ad un tradizionale colore ad olio, e meno filamentosa) e la seccatività (appena più marcata nel Liquin Impasto).
Chi già usava abitualmente Oleopasto, userà con maggior piacere L.I., proprio per i motivi appena accennati.
L.I. produce una superficie satinata, resistentissima alle flessioni meccaniche, totalmente antiscrepolante, non ingiallente. Il prezzo, considerate le qualità specifiche del prodotto, è da ritenersi abbastanza basso, specialmente considerando l’acquisto del formato da 200 ml. L.I. consente di addensare i colori ad olio, producendo un film più resistente ed elastico di quanto non sia possibile tramite l’utilizzo del solo colore ad olio puro, senza considerare i tempi di essiccazione che restano entro limiti accettabilissimi (in genere da 2 a 5 giorni, secondo spessore). Inoltre, con determinati colori particolarmente costosi, è possibile ottenere una certa economia senza fluidificare eccessivamente il colore, che manterrà quasi per intero la sua consistenza originaria.

Allego un’immagine con i 4 tipi di Liquin a confronto:
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AGGIORNAMENTO IN DATA 3 MARZO 2010
Ricevo una mail di un gentile signore (che ringrazio per la segnalazione) dove mi si fa notare che Oleopasto è nuovamente disponibile, e quindi non è da considerarsi sostituito da Liquin Impasto. Dopo qualche controllo ed un paio di telefonate, la situazione risulta essere la seguente:
– Oleopasto è nuovamente disponibile, in quanto sembra che W&N abbia ritenuto opportuno riprendere la produzione, in considerazione del fatto che i due prodotti presentano delle differenze di finitura (più matt Oleopasto, più tendente al lucido Liquin Impasto) e consistenza;
– il prodotto è effettivamente nuovamente disponibile, e quindi la cosa non è da considerarsi una semplice diceria.
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Questo articolo è stato scritto da Mimmo Ceccarelli, pittore di rara abilità, grandissimo esperto di materiali per belle arti e persona estremamente disponibile e paziente, che tanto mi ha insegnato.
A lui va il mio personale ringraziamento per aver messo, ancora una volta, una piccola parte della sua enorme esperienza a disposizione di tutti, consentendo la pubblicazione di questo ed altri articoli.
Facciamone tutti buon uso!

La mia modesta aggiunta è il link ad un pdf esplicativo pubblicato da Winsor&Newton che potete trovare qui.

Fatemi sapere come vi trovate e quali sono le vostre esperienze con i vari Liquin! Lasciate un commento qui sotto o intervenite sulla mia pagina facebook o aprite una discussione sul forum o mandatemi una cartolina o chiamatemi a casa. Insomma, fate voi ma fatemi sapere!

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