Finalmente, dopo avervene parlato a spizzichi e bocconi, mi son deciso a preparare questo tutorial sulla preparazione del supporto.
Sono certo che la maggior parte di voi conosca già il procedimento e le motivazioni che portano a tendere la carta sul piano di lavoro, dopotutto non si tratta di nulla di difficile ed è una pratica usatissima soprattutto dagli acquerellisti.
In effetti la preparazione della carta è comunemente intesa come una procedura di esclusivo appannaggio dell’acquerello e a ragione, poichè in questa tecnica l’uso di abbondante acqua causerebbe la formazione di sgradite ondulazioni della carta, soprattutto se di bassa grammatura.
La tensione della carta invece fa sì che questa rimanga sempre ben tesa anche se imbibita di acqua.
Perchè quindi tendere la carta anche quando si usano tecniche secche? Bè, principalmente per la correzione di piccoli difetti quali piegature, ondulazioni e ammaccature e poi perchè la superficie finale risulterà estremamente piacevole da lavorare, ben ferma, meglio cancellabile. Ma queste ultime sono preferenze squisitamente personali.
Fermo restando che il web è strapieno di tutorial su come tendere la carta, andiamo a vedere come procedo io..
Iniziamo dal nostro bravo foglio già tagliato a misura. Naturalmente avremo l’accortezza di considerare un buon margine oltre la dimensione del disegno prima di tagliare. Io di solito aggiungo 5cm per lato. In questo caso sto usando una carta ad elevata grammatura, circa 400g/mq, con una bella trama vergata e ruvida
Prepariamo una bacinella o, come in questo caso, la vasca da bagno, e riempiamola d’acqua fredda. Dopodichè immergiamo completamente la carta e lasciamola in ammollo per un tempo che di solito varia in base alla grammatura: per le carte leggere bastano 2-3 minuti; carte pesanti vogliono più tempo, anche 20 minuti o più. La carta deve essere completamente imbevuta d’acqua. Nella foto si nota che a sinistra è più scura e già impregnata mentre a destra ancora no: occorre attendere che la carta sia tutta “scura”. Non preoccupatevi se la trama sembrerà ammorbidirsi, appena asciutta si ripristinerà completamente.
trascorso il tempo necessario preleviamo la carta, la lasciamo gocciolare e la stendiamo sul supporto previsto. A proposito di supporto.. il miglior materiale è l’MDF spesso almeno 1cm. Dovete sapere che durante l’asciugatura la carta esercita una fortissima trazione (basti pensare che questa forza veniva usata dai romani per spaccare i blocchi di marmo..!) soprattutto ad elevate grammature, quindi un supporto come il truciolare o il compensato si deformeranno irrimediabilmente (esperienza personale con truciolare di 3cm di spessore!). In foto si può vedere come abbia commesso un “lieve” errore di calcolo e la carta supera il bordo del pannello.. poco male, ecco a cosa servono i 5 cm in sovrappiù!! Una volta stesa sul supporto la tamponiamo leggermente con un asciugamano per rimuovere l’eccesso.
A questo punto procediamo a fissare la carta al supporto. Abbiamo diverse possibilità:
- le puntine da disegno: vanno bene se si usano carte leggere e posate su pannelli di compensato su cui si possono facilmente piantare. L’MDF è troppo duro per loro.
- La sparapunti (come in foto): un sistema pratico, veloce e che consente di usare l’MDF in tranquillità. Lo svantaggio sta nell’elevato consumo di graffette e nella noia di doverle poi rimuovere a lavoro concluso.
- Il nastro gommato: chiariamo subito che NON si tratta dello scotch di carta (o nastrocarta)!!! si tratta di “nastro gommato”, una sorta di scotch dall’adesivo più forte e ben adatto a resistere alla tensione esercitata dall’asciugatura della carta. Io ne ho trovato un rotolo tempo fa in un grande magazzino, dopodichè non sono più riuscito a reperirlo. Se avete notizie fatemelo sapere!!! Va benissimo anche per i grandi formati ma il supporto deve essere più grande del foglio, per permettere una buona presa allo scotch.
- La colla (mai usato): c’è chi mette un filo di colla tipo bostik o vinavil lungo i bordi e lascia asciugare. non l’ho mai usata ma a lavoro concluso immagino che togliere la “cornice” di carta incollata al supporto sia un casino.
Qualunque sia il sistema usato per fissare non preoccupatevi se si formano ondulazioni, spariranno a carta asciutta. Fissatela partendo dal lato corto e poi lasciatela in orizzontale in un luogo asciutto, privo di correnti e privo di caloriferi per 12/24h. Non provate a prendere scorciatoie tipo stufe o caloriferi perchè l’asciugatura sarà irregolare e dovrete rifare il processo da capo.
Dopo circa 18 ore questo è il risultato: un bel foglio liscio, elastico e pronto per essere maltrattato! notate come lungo le graffette la carta si sia sollevata e increspata a causa della tensione di asciugatura.
Tutto qui! Come potete facilmente notare non è nulla di complicato e i vantaggi sono parecchi, provate!
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Ciao, io ho sempre pensato di adottare questa tecnica ma poi nella pratica, per pigrizia, non l’ho mai fatto. O meglio, una volta ci ho provato ma con scarsi risultati onestamente, quindi amen. Mi informai tempo fa in un negozio di belle arti della mia città per il nastro carta: lo avevano tranquillamente e non ho faticato quindi a trovarlo; unico difetto era la lunghezza del nastro, praticamente infinito. Ora non ricordo quanti metri totali fossero, ma era un disco di carta arrotolata in maniera aderente da 25 cm di diamentro come minimo. Eccessivo per l’uso che ne faccio io.
Ciao!
L’operazione è semplice, basta farla un paio di volte per prenderci la mano 😉
Riguardo il nastro-carta, come ho scritto ci sono diversi modi di fissare la carta: magari per i primi tentativi munisciti di semplici puntine da disegno e prova con queste. Appena prendi confidenza vedrai che il nastro-carta non basta mai!