Mentre realizzavo “San Giorgio”, per un motivo o per un altro, mi sono ritrovato con diverse foto della lavorazione del cavallo. Bè, mi son detto “faccio un tutorial!”. Ora che mi accingo a scrivere però mi rendo conto che non so bene cosa dirvi.. cioè, posso dirvi i colori che uso, la successione, qualche accorgimento, insomma posso dirvi “cosa” faccio ma non “come” lo faccio. Io mi limito a stendere i colori sulla carta e poi, boh, il risultato vien da sè! Ad ogni modo, vediamo un po’ cosa succede in questo tutorial sul disegno di una testa di cavallo
Materiali usati: la carta è una letraset da120g/mq (mi pare), leggermente vergata e ruvida. Ho scoperto tardi che mal si sposa con le matite a base cerosa mentre va benissimo coi pastelli morbidi. Le matite ovviamente sono le mie inseparabili Derwent Artists con in più la matita Blender (sempre Derwent) per sfumare e una matita Dark Grey Lyra.
Pubblicità!
Inizio subito con un piccolo consiglio: quando usate la carta tendetela sempre, a prescindere dalla tecnica. Tendere la carta sostanzialmente significa bagnarla, fissarla ad una tavoletta di legno con delle puntine o lo scotch adatto e poi lasciarla asciugare (è un argomento che magari approfondirò in qualche altro tutorial in futuro. Comunque nel web trovate diverse info al riguardo). Questo accorgimento di solito si consiglia per l’acquerello ma la regolarità e la “risposta” che acquista la carta dopo il procedimento rendono molto più piacevole qualunque tecnica. Almeno per me.
Prima di passare a fare sul serio credo sia utile fornirvi alcune tavole anatomiche di riferimento sulla struttura della testa equina, almeno per quanto riguarda ossa, muscoli, vasi e nervi. Nel tutorial userò alcune terminologie prettamente anatomiche, ma non per fare del facile cattedratismo (ci mancherebbe altro!) bensì perchè è importante avere un riferimento lessicale sicuro e scevro di dubbi. Se, ad esempio, parlo del “foro infraorbitario”, una volta che sappiamo cos’è e dove si trova allora potremo riutilizzarne il riferimento in qualsivoglia riproduzione di soggetti equestri (dal mulo alla zebra). Diamo quindi un’occhiata veloce alle tavole sottostanti:
Una visione del cranio del cavallo
I principali muscoli superficiali della testa equina
I vasi arteriosi superficiali…
e una vista d’insieme di muscoli, nervi, arterie e vene
Dopo aver fatto questo breve excursus anatomico cominciamo ad affrontare il disegno della testa di cavallo!!!
Gustatevi la gallery con il tutorial passo-passo
Comincio a impostare gli scuri con il terra d’ombra bruciata. Le zone che, pur essendo in ombra, saranno più chiare prendono una passata leggera di terra di siena.
Ancora tanta Ombra Bruciata: definisco le principali volute della criniera e del ciuffo. Notate lo stacco brusco dall’ombra alla luce nell’arcata sopracciliare. Nella mia interpretazione del dipinto il vero protagonista è il cavallo: la sua testa deve proiettarsi verso l’osservatore.
Ritocco qua e là…
Imposto meglio le pieghe del collo spingendo con l’ombra bruciata..
Usando un colore chiaro, Parchment, fondo i toni del collo finchè la carta me lo permette…
Rafforzo gli scuri sulla nuca passando con ombra bruciata e terra di siena. in questa fase comincio un po’ a curare la direzione del segno per dare il senso di crescita del pelo (sempre dorso-ventrale e cranio-caudale). Con l’indaco inizio a definire l’ombra della regione zigomatica, infraorbitale e masseterina, sempre stacchi molto netti con i contorni dell’occhio. Con il terracotta definisco il muscolo zigomatico e lascio uno spazio bianco che servirà per rendere al meglio la coppia arteria-vena faciale.
Con il terra d’ombra bruciata armonizzo il tutto. La successione indaco-ombra bruciata dipende da quanto voglio sia scura l’ombra: per i massimi scuri l’ultimo è l’indaco, per scuri meno intensi l’ultimo è l’ombra bruciata. Con il terra di siena definisco le palpebre e lascio gli spazi per le arterie angolari dell’occhio. Sopra la briglia del muscolo zigomatico inizio a piazzare i volumi per il muscolo elevatore comune del naso: è importante rendere questi muscoli per bene perchè una testa ben cesellata dà carattere e nobiltà all’animale.
Rinforzo e definisco bene le ombre passando Ombra bruciata con maggiore forza e continuo a preparare il terreno per la resa di muscoli e vasi sanguigni. Rafforzo pure il ciuffo con Ombra Bruciata e ocra gialla.
Inizio con i mezzi toni (ocra gialla, parchment, gold) e definisco le ombre per il nervo infraorbitario e i vasi sanguigni.
La fronte e la regione nasale sono in piena luce, ho scelto di enfatizzare il contrasto luce-ombra riducendo il più possibile le sfumature tra le due zone. Il cavallo è caratterizzato da una stella in fronte prolungata in striscia, molto molto chiara: così come non uso il nero non uso nemmeno il bianco, quindi il passaggio cromatico tra striscia e mantello è reso visibile da una lieve soffusione di grigio neutro nel colore Oro che ho usato per la faccia.
Il leggero rinforzo a sinistra in Ombra Bruciata serve a enfatizzare il contrasto. Il muso e le narici hanno richiesto molto lavoro, sono parti estremamente mobili e ricche di dettagli. Un dettaglio che conferisce molto realismo è mantenere l’ingresso della falsa narice (la piccola mezzaluna chiara in basso dentro la narice). Tra l’altro il cavallo è in pieno impennaggio quindi è importante mantenere le narici ben pervie e contratte. Ho usato diversi toni di grigio e come sempre i massimi scuri sono in Ombra bruciata e Indaco, sfumati con il blender.
Ora saliamo verso la criniera. Un lavoro lungo e tedioso.. Un dettaglio fondamentale: nonostante di solito il pelo della regione frontale sia molto corto è importante dirigere i tratti secondo la direzione in cui cresce! Solitamente l’andamento è centrifugo o a raggiera partendo dal centro della fronte dove spesso è presente il caratteristico remolino.
Sempre con l’ombra bruciata segno le ombre principali..
…e poi seguo coi mezzitoni, ocra, ocra bruna, giallo chiaro, oro. Naturalmente si segue esattamente la direzione di ogni ciuffo. Ho definito i dettagli del muso con il Dark Grey Lyra temperato perfettamente.
Ed ecco la criniera finita. mi sono aiutato con l’indaco per le zone più in ombra e ho usato grigi e blu piuttosto spenti per la parte più a destra, poichè proprio in quella zona si dovrà quasi fondere con lo sfondo che sarà molto buio. Gli occhi sono in Indaco e una leggerissima velatura di nero avorio, giusto per non farlo sembrare alieno.
Cavallo completato! I massimi chiari della criniera sono stati aggiunti in acrilico (bianco più un pizzico di ocra gialla), così come tutti gli altri piccoli ciuffi di crini, troppo laboriosi da fare a matita. Qua occorre fare attenzione a variare spesso il segno e renderli più ‘casuali’ possibile. La luce vitale (come la chiamo io) negli occhi è stata fatta con bianco e un puntino di cyan e con lo stesso colore ho messo i punti luce delle congiuntive e il brillio metallico del morso.
Bene, il lavoro è tutto qui. Spero di essere stato chiaro e soprattutto utile! Naturalmente per qualsiasi chiarimento o domanda non esitate a lasciare un commento. Se vi è piaciuto vi invito a condividerlo sui vostri social network preferiti tramite i pulsanti sottostanti: a voi non costa nulla e per me è una grande soddisfazione!