Cari amici, ben ritrovati su queste pagine!
Oggi facciamo una capatina nell’acquerello, una tecnica di cui parliamo troppo poco devo ammettere. Ho avuto il piacere di ricevere un testing-set di pennelli per acquerello Da Vinci e li ho provati per voi!
L’azienda tedesca mi ha fornito una selezione di pennelli per acquerello Da Vinci che rappresentano le varie serie prodotte dalla casa dedicate a questa tecnica.
Trattasi di:
Da Vinci Cosmotop spin (5587) N°10 Sintetico (con la punta a, uhm, sciabola? Ma neanche tanto)
Da Vinci Vario-Tip (1381) N° 12 Sintetico
Da Vinci Cosmotop spin (5880) N°8 Sintetico
Da Vinci Maestro N°4 Martora Kobolsky-Kolinsky
Da Vinci Casaneo (498) N° 2 Sintetico
Ciò che accomuna questi pennelli per acquerello Da Vinci è senza dubbio la sensazione di qualità dei materiali e la robustezza del montaggio: legno solido e ghiere impeccabili senza il minimo accenno di gioco. Belle anche le finiture di Cosmotop e Vario-Tip, un po’ “datata” la grafica dei Maestro (le scritte color oro fanno molto anni 80). Per il Vario-tip la Da Vinci ha pensato a una protezione delle setole diversa dal solito tubo di plastica trasparente: questo pennello è infatti avvolto da una sorta di camicia in plastica con due linee preforate per agevolarne l’apertura e rendendola di fatto usa-e-getta (Vedi foto). Purtroppo si rivelato un sistema fin troppo “protettivo” e ho dovuto ricorrere alle forbici per aprire la plastica.
La mia attenzione è subito catturata da due pennelli: il Cosmotop-Spin con la punta asimmetrica e il Casaneo, tipico pennello “orientale” morbidissimo.
Iniziamo a giocherellarci un po’ con gli acquerelli… Tenendo bene in mente però che i pennelli nuovi non rendono ancora al 100% delle loro capacità e hanno bisogno di alcune sessioni di lavoro prima di andare a pieno regime.
Qui vediamo il comportamento del DaVinci Cosmotop-Spin a punta piatta. Pur essendo appena tirato fuori dalla confezione riesce a contenere una buona quantità di colore che distribuisce con regolarità, assecondando la pressione delle setole sulla carta. Come tutti i pennelli piatti è ottimo anche per tracciare linee sottili o modulate, cambiando leggermente l’angolo delle setole si passa da un tratto sottile ad uno spesso e largo.
Adesso tocca al Cosmotop-Spin con la punta asimmetrica. Le setole sono molto lunghe e mi aspetto una grande capacità di trattenere il colore e, vista la particolarità del profilo, una eccellente varietà di tratti.
Ero molto curioso di provarlo e onestamente sono rimasto un po’ deluso. Contiene molto meno colore di quanto mi aspettassi e il tratto è piuttosto, non saprei come dire, “ibrido”. Sembra un pennello a lingua di gatto ma lo è per metà, sembra un pennello piatto ma non lo è, non ha la punta di un pennello tondo… Insomma, probabilmente è colpa mia, ma non saprei come usarlo. Ok, cambiando l’angolo il tratto assume un andamento a onda molto piacevole ma mi aspettavo molto di più. Avrei preferito una vera punta “a pugnale”, con l’apice sottilissimo: così è troppo nè carne nè pesce.
Un difetto che ho riscontrato e che non è andato via nemmeno dopo diversi risciacqui e utilizzi è una irregolarità nel rilascio di colore come potete vedere nell’immagine a fianco: in quasi tutte le pennellate è presente un buco; come se le setole in quel punto fossero troppo compatte e impedissero al colore di passare. Ho provato a fare un lavaggio con sapone di marsiglia sospettando un residuo di colla ma non è cambiato nulla. Un vero peccato.
Andiamo al Vario-tip con i “capelli a spazzola”! Questo è uno spasso! Le setole finali, così rade e lunghe, sono perfette per realizzare texture di tronchi d’albero, foglie, piume, insomma, qualsiasi trama che richieda molteplici linee affiancate. Dipende ovviamente dal fattore di ingrandimento: perfetto per un manto erboso in primo piano ma anche perfetto per una singola foglia ravvicinata. Le setole alla base, più corte e morbide, fungono da serbatoio ed in effetti riescono a trattenere un sacco di colore, garantendo un uso prolungato ed efficace. Come potete vedere nella foto tutta la serie di linee leggere è stata fatta senza prendere altro colore dalla tavolozza. Davvero ben fatto!
Riguardo il Da Vinci CASANEO vado subito al sodo: è un pennello imprescindibile! credo che ogni acquerellista dovrebbe avere un pennello di questo tipo nel proprio arsenale. Anzi, voglio spingermi più in là: è in grado di sostituire tranquillamente la quasi totalità di pennelli tondi normalmente utilizzati. La punta ultrasottile consente di riprodurre dettagli finissimi, ma basta aumentare leggerissimamente la pressione per incrementare lo spessore del tratto fino a poter realizzare campiture decisamente ampie. La cosa più sorprendente è che si tratta di un pennello sintetico, ma la qualità della fibra lo rende indistinguibile dalla vera setola di vaio. Pazzesco. Come se non bastasse, la morbidezza delle setole e il grosso spessore alla base vi assicurano una riserva di colore enorme! Non dico che potrebbe competere con una brush-pen a serbatoio ma poco ci manca.
Se non ci credete guardate la foto: tutte le linee tracciate sono state realizzate con una singola presa di colore (si tratta di un foglio più grande di un A4)! Insomma, se volete organizzare un set per lavorare in plen-air, se siete agli inizi e volete prendere meno pennelli possibile per non spendere troppo, ma anche se siete già esperti acquerellisti con un Da Vinci CASANEO, un pennello piatto e una pennellessa avrete già praticamente il necessario per realizzare virtualmente qualunque tipo di lavoro.
Dopo tanta chiacchiera vediamo di mettere alla prova questi pennelli per acquerello Da Vinci con un dipinto vero e proprio…
Il soggetto è una splendida orchidea Phalaenopsis: oltre a rappresentare il tipico soggetto da acquerello ha una varietà di texture che ci permetteranno di sfruttare le varie potenzialità dei pennelli in prova.
Ma lasciamo parlare le immagini:






ed il lavoro è completato!
Concludendo.
Da Vinci si rivela ancora una volta azienda che “sa quello che fa e come si fa”; tutti i pennelli provati sono inappuntabili dal punto di vista della costruzione e progettazione: solidi, bilanciati, comodi. La qualità e l’esperienza ci sono e si sentono tutte.
L’unico neo per quanto mi riguarda è il Cosmotop SPIN asimmetrico: è un pennello che non comprerei anche se sicuramente si tratta di un limite mio nel non saperlo usare al 100%. L’irregolarità nel rilascio del colore c’è e non la posso nascondere, tuttavia, come si suol dire “solo chi lavora sbaglia” e Da Vinci ci ha sempre abituati a standard elevati: un intoppo può capitare e non gliene faremo certo una colpa.
Mi sento di elogiare ancora una volta il Da Vinci CASANEO: suvvia, dovete provarlo per forza! Sono sicuro che non ne potrete più fare a meno (a proposito, qui trovate un’interessante brochure con tutta la serie)!
Colgo l’occasione per scusarmi con voi lettori per la mia latitanza dell’ultimo periodo: sono stato (e sono tuttora) oberato di lavoro e il poco tempo libero l’ho dedicato a cercare di regolarizzare la posizione di sito e forum nei confronti della nuova Normativa sulla Privacy (non ditemi che non ne avete sentito parlare perchè non ci credo!)… mi auguro di essere riuscito nell’intento!
Ringrazio Da Vinci per la disponibilità e la pazienza e saluto tutti voi augurandovi taaaaanta arte, colori e pennelli!
Statemi bene!